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Come far sì che l’ansia non prenda il sopravvento: suggerimenti su come gestirla

gestire ansia

Ansia, paura, stress sono emozioni ora più che mai frequenti che molti di noi stanno esperendo in questo momento storico così delicato. L’emergenza sanitaria causata dal COVID-19 spaventa e disorienta in quanto rappresenta qualcosa di sconosciuto ed incerto; le nostre abitudini ed i nostri equilibri hanno subito un cambiamento veloce e radicale, tutto ciò che fino a qualche settimana fa riempiva le nostre giornate, ora lascia un tempo “sospeso”. Quel senso di potere e di controllo sul mondo circostante che siamo stati abituati a costruire, inizia a vacillare.

In tale nuovo contesto, ci viene chiesto di adattarci e aggiustarci a questa insolita realtà che si apre dinanzi a noi: il lavoro diventa smart e viene spostato all’interno dell’abitazione di ciascuno, le uscite di svago vengono interrotte, la scuola si cimenta con videolezioni online impartite agli studenti, le amicizie e le relazioni di questi tempi vengono mantenute grazie alla tecnologia, a videochiamate, messaggi, incontri online.

L’isolamento, l’arresto delle attività e la deprivazione relazionale, tuttavia, portano con sé inevitabilmente dei risvolti psicologici importanti e risulta fondamentale prendersene cura per mantenere uno stato di benessere psico-fisico.

Innanzitutto, proviamo a definire e a dare un nome alle emozioni che stiamo provando

Quando si parla di paura e ansia facciamo riferimento a sentimenti che appartengono al normale ventaglio emozionale dell’uomo: la prima rappresenta la risposta automatica e naturale ad un pericolo percepito come vicino, immediato, la seconda invece è caratterizzata dalla previsione di eventi  negativi e rischiosi.

Tali emozioni, per quanto a volte spiacevoli, sono da considerarsi protettive e funzionali; di fatti, come teorizzò lo psicologo Canon (1920), di fronte ad un pericolo, l’uomo, allo stesso modo dei mammiferi, prova paura, ansia e tali vissuti determinano una serie di reazioni neurovegetative nel nostro organismo; questi meccanismi hanno proprio la funzione di permettere al corpo di reagire, attivarsi e rendere così possibili i due comportamenti difensivi rispetto alla situazione di pericolo:  l’attacco oppure la fuga.

I cambiamenti fisiologici, intelligentemente attuati dal nostro corpo, sono ad esempio una maggiore irrorazione del sangue alle estremità corporee necessarie alla mobilitazione, andando al contrario a sospendere quei processi non vitali in quel momento di pericolo, un’aumentata concentrazione, dilatazione delle pupille, aumento della sudorazione, tensione muscolare.

Tali processi connessi all’ansia si sono sviluppati nel corso dell’evoluzione e sono presenti tutt’ora nel momento in cui ci troviamo davanti a qualcosa ci spaventa.

Dunque nella strana dimensione in cui stiamo oggi vivendo, i vissuti di ansia, paura, tensione sono da considerarsi normali e comprensibili rispetto ad una situazione di pericolo che normale e comprensibile non è.

L’attivazione che tali emozioni provocano permette di metterci in salvo, ed effettuare quegli atteggiamenti protettivi che tutelano la nostra incolumità, come ad esempio una maggiore attenzione alle misure precauzionali, un maggiore stato di allerta ed un rigoroso rispetto delle direttive emanate.

Quando queste emozioni diventano dannose?

Se questi vissuti sopra descritti non fossero più sotto controllo e diventassero ingombranti ed eccessivi sia in termini di intensità che di frequenza, tanto da percepire ogni situazione come pericolosa ed allarmante, allora risulterebbe importante dare loro il giusto valore e prendersene cura.

Di fronte ad una situazione di emergenza come questa, percepire ansia e paura in modo molto amplificato può portare l’organismo a rimanere in un continui stato di allerta e di tensione.

Come manifesta l’ansia?

Le manifestazioni in cui i segnali di ansia possono presentarsi in questo così difficile periodo possono essere di diversa natura.

Sintomi Fisici

  • Tachicardia
  • Aumento della sudorazione
  • Nausea
  • Difficoltà nel respirare o senso di asfissia
  • Difficoltà nel dormire
  • Svenimenti
  • Disturbi gastro-intestinali
  • Vertigini

Sintomi Psicologici

  • Confusione
  • Senso di essere distaccati da sé stessi o dall’ambiente circostante
  • Difficoltà di concentrazione
  • Nervosismo
  • Incapacità a rilassarsi
  • Paura di non riuscire a farcela
  • Paura

Sintomi comportamentali

  • Immobilizzazione
  • Continua ricerca di notizie riguardo all’emergenza sanitaria
  • Messa in atto di atteggiamenti frenetici e irrazionali dettati dalla paura
  • Reazioni eccessive di fronte a stimoli non pericolosi

Imparare a gestire l’ansia grazie a qualche strategia

respriare

L’ansia si presenta con un quadro sintomatico complesso, di cui non si vuole affatto minimizzare l’intensità ed il disagio delle  persone che affrontano tale problematica.

Tuttavia, vi sono alcune tecniche che possono aiutare a calmare uno stato ansioso molto forte attraverso esercizi da effettuare nella propria abitazione.

La strategia che vado a presentarvi è molto fruibile e non prevede nessuno dispositivo, se non il proprio respiro. La respirazione costituisce infatti una delle prime modalità per ripristinare uno stato di benessere; pertanto imparare a inspirare ed espirare correttamente può essere un utile strumento da mettere nella cassetta degli attrezzi ogni qualvolta sembra che lo stato ansioso prenda il sopravvento su di noi.

I benefici di una buona respirazione sono svariati, in primo luogo induce uno stato di rilassamento psico-fisico, rallenta la frequenza cardiaca, favorisce una maggiore centratura , lucidità e controllo sul proprio corpo e sui propri stati emotivi ed infine aiuta a riequilibrare i parametri corporei, ripristinando i giusti livelli di anidride carbonica nell’organismo.

La respirazione proposta è definita diaframmatica, a differenza della respirazione che sovente effettuiamo denominata toracica.

Queste sono delle semplici istruzioni per esercitarvi nella pratica tale esercizio:

Sedetevi, trovate una posizione comoda per voi e se lo desiderate, chiudete gli occhi. Mettete una mano sulla pancia ed una sul petto; ispirate con il naso ed espirate con la bocca; l’obiettivo è quello di utilizzare il diaframma nella respirazione e lo potete verificare osservando se, nell’inspirare, la pancia si gonfia e la mano sul petto rimane ferma; se questo avviene, significa che state effettuando l’esercizio correttamente.

Continuate a mantenere la concentrazione sul respiro, immaginate che con l’aria dobbiate riempire un palloncino dentro la pancia.

Esegui le respirazioni per un certo numero di volte; man mano che ti eserciterai, tale meccanismo diverrà automatico e la consapevolezza aumenterà gradualmente.

L’esercizio appena presentato costituisce un aiuto, una modalità con cui è possibile ristabilire, almeno in modo temporaneo, uno stato di equilibrio quando la percezione è quella di essere in preda all’ansia.

Al contempo, ritengo sia importante prendersi uno spazio ed un tempo per sé per esplorare assieme ad un professionista l’origine di tale sintomatologia, i processi che inconsapevolmente mantengono tale problematica, dando ad essa un significato e cercare infine insieme nuove modalità e opportunità per riappropriarsi della propria autonomia.

Bibliografia: Influence of breathing therapy on complaints, anxiety and breathing pattern in patients with hyperventilation syndrome and anxiety disorders. Han, J. N., Stegen, K., De Valck, C., Clément, J., & Van de Woestijne, K. P. (1996).