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Cosa dice la voce dentro di te?

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Che meraviglia la complessità dell’essere umano!

All’interno di ogni persona, per quanto esteriormente essa venga percepita come un’entità compatta e integra, vi sono diverse parti di cui ognuno è composto.

All’interno di noi abita uno stato genitoriale che abbiamo ereditato dalle figure significative durante la nostra crescita, uno stato adulto che ci permette di essere obiettivi, di prendere decisioni ed infine una parte bambina, caratterizzata dai ricordi di come eravamo nell’infanzia ed anche da spontaneità e creatività.

Molto spesso capita di dialogare con noi stessi, o meglio sono le diverse voci dentro la nostra persona che iniziano a parlare fra loro.

Questo processo viene chiamato dialogo interno, può essere paragonato ad una riunione di condominio in cui si incontrano le diverse parti psichiche che costituiscono la persona ed ogni condomino porta quello che è il proprio modo di interpretare la realtà.

Cosa succede se il dialogo interno diventa negativo?

Questo dialogare fra le differenti parti psichiche non sempre assume una connotazione positiva, tutt’altro: spesso i pensieri che emergono e frullano per la testa derivano da uno stato genitoriale critico e svalutante, il cui risultato sarà quello di farci sentire sbagliati, in difetto.

Tali pensieri negativi poggiano su delle convinzioni circa se stessi che hanno origini antiche da ricercarsi nella storia di ognuno e sono frutto di come ogni bambino, che diventerà poi adulto, abbia imparato a leggere gli eventi del mondo e quali informazioni abbia dedotto rispetto a sé stesso e agli altri.

Vi è mai capitato di ripetere dentro di voi questo genere di pensieri? 

“Non valgo abbastanza”

“Non ce la farò mai”

“Così non vado bene”

“Non potrò mai essere amato/a”

Queste dure affermazioni, che frequentemente capita di ripetersi quando si commette un errore o qualcosa va storto, derivano da quella parte genitoriale negativa e critica dentro di sé a cui seguirà la reazione della parte bambina, quella più emotiva e legata al passato, di sentirsi effettivamente sbagliata, triste, senza speranza.

“È vero, non valgo niente…”

Ed ecco che il dialogo interno diventa un circolo vizioso nel quale è estremamente complicato districarsi, le convinzioni di base divengono delle distorsioni cognitive attraverso le quali la percezione del mondo sarà travisata.

Si tenderà a catastrofizzare, cioè ad amplificare le pericolosità degli eventi, a generalizzarli, ad avere una visione dicotomica del mondo come se le due uniche possibilità fossero bianco o nero.

Alcuni pensieri potrebbero essere ad esempio:

“Andrà tutto male” o “Andrà sempre male”… Nella vita o sono perfetto o sono un buono a nulla”

Tali credenze emergono nello specifico nei momenti di particolare stress o difficoltà e vanno ad influenzare massicciamente il nostro sentire ed il nostro comportamento: meno crediamo in noi stessi ed in quello che facciamo, minore sarà l’impegno, il coinvolgimento in un determinato comportamento e il risultato che si otterrà sarà proprio quello di un fallimento, proprio come una profezia che si autoavvera.

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Come si può fare fronte a questo dialogo interno negativo?

Abbiamo visto come un pensiero negativo disfunzionale su noi stessi sia strettamente collegato con l’emozione che sentiamo e con il comportamento che metteremo in atto.

Prendersi del tempo per fermarsi e per dare voce alle differenti parti di noi è estremamente importante, in modo imparare a conoscere tutte le nostre sfaccettature e, solo una volta acquisita questa consapevolezza, riuscire a ri-appropriarsi del potere necessario per effettuare un cambiamento. 

Quella voce critica che porta con sé pensieri negativi disfunzionali non può svanire come per magia, tuttavia è necessario ricordare una cosa: all’interno del nostro condominio interno, non vi è solamente una parte critica e frustrante, ma vi è anche una parte affettiva, accogliente, empatica ed accettante.

Ha solo bisogno di essere nutrita e coltivata!

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Un percorso di psicoterapia può costituire un giusto spazio per farsi accompagnare nella scoperta delle differenti voci che ci abitano ed acquisire gli strumenti per imparare a gestire il dialogo interno negativo.

Ecco alcuni suggerimenti su come poter iniziare ad ascoltarsi e a darsi la giusta importanza, per poter disinnescare quel circolo vizioso negativo:

  • Impara l’arte del darti riconoscimenti, del congratularti con te stesso e gioire quando ottieni un risultato, quando raggiungi un obiettivo. Datti carezze metaforiche quando ti spettano, sono vitali!
  • Allo stesso tempo, è importante darsi il permesso di chiedere riconoscimenti o supporto quando lo necessitiamo, è nostra responsabilità ed è in nostro potere la possibilità di esprimere un proprio bisogno.
  • Prova a mettere in dubbio quei pensieri negativi automatici che ti possono annebbiare la mente, e chiediti “È veramente così? È vero che andrà sempre tutto male? È vero che non valgo nulla?”
  • Amplia la tua visione del mondo, talvolta si può rimanere incastrati in una visione ristretta della realtà con un’attenzione selettiva SOLO per i fallimenti ed al contrario gli esiti positivi vengono dimenticati, passano in secondo piano. E allora deposita i tuoi successi, i tuoi momenti di gioia e trionfo in una banca e custodiscili, in modo che ci potrai fare ritorno in situazioni più difficoltose, quando quella voce critica diventa opprimente e necessita contrastata.
  • Di ogni esperienza, per quanto negativa sia, vi può essere un aspetto positivo, un insegnamento da cogliere e da conservare come punto di partire per evolvere