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L’adolescenza: il difficile compito della formazione dell’identità e il ruolo dei social media

Il termine “adolescenza” racchiude innumerevoli cambiamenti nella vita di ogni individuo, sia nella sfera psichica che in quella relazionale; è questa l’era delle tempeste emotive, delle scoperte su di sé e sul mondo, delle nuove prospettive e futuri orizzonti.

Nello specifico, l’adolescenza è quella fascia di età fra i 12 anni ed i 20 anni (a volte arriva anche fino ai 25) in cui il giovane ragazzo è impegnato in diversi compiti evolutivi: si ritrova ad affrontare cambiamenti nel proprio corpo, ovvero la maturazione dell’apparato sessuale e la comparsa dei caratteri sessuali secondari, come la crescita della peluria, la modificazione della voce.

Cambia anche il pensare dell’adolescente, questo di fatti sviluppa una capacità di pensiero più matura ed astratta, che gli permette di svolgere ragionamenti di tipo logico-deduttivo.

Per quanto riguarda la sfera relazionale, la vita dell’adolescente è animata da due bisogni fondamentali: quello di affermare da una parte la propria autonomia come singolo individuo, distaccandosi dalla famiglia d’origine ed al contempo la necessità di sapere che nonostante questo allontanamento, la famiglia rimarrà una base sicuraalla quale fare ritorno in caso di sconforto.

Il desiderio di rimarcare ai genitori la propria autonomia talvolta avviene con modalità brusche e con veri e proprio moti di ribellione; può scuotere l’equilibrio della famiglia, rendendo così necessaria una riorganizzazione familiare in cui vengano considerati i nuovi ruoli dei membri tenendo conto delle diverse esigenze dell’adolescente legate alla sua crescita.

Dunque questo passaggio evolutivo dell’adolescenza che pone ardue sfide anche ai genitori, prosegue con l’avvicinamento del giovane al gruppo dei propri pari: esso rappresenta una tappa importantissima nel processo di conquista dell’autonomia.  Il far parte di un gruppo risponde al bisogno di condivisione e di appartenenza dell’adolescente e diventa così il nuovo punto di riferimento del giovane, nel quale si identifica e trova un riconoscimento della propria persona. Cambiano i rapporti interpersonali, l’adolescente sviluppa relazioni più autentiche e intime nelle quali investe energia e comincia a sperimentare la propria identità.

“Chi sono io?” La formazione dell’identità nell’adolescenza

All’interno di questa cornice di cambiamenti, il giovane adolescente si ritrova a non riconoscersi più come appartenente al mondo della fanciullezza e inizia così a porsi gli interrogativi: “Chi sono io?” “Chi voglio essere?”

Secondo Erikson, psicoanalista tedesco, lo sviluppo dell’identità nell’adolescenza si configura proprio come un compito evolutivo, una fase fondamentale ed estremamente complicata in cui l’individuo deve conciliare le diverse identificazioni che si porta dietro dall’infanzia per poi giungere ad una nuova immagine di Sé, raggiungere un senso di unicità stabile e coerente.

Tale compito conduce a delle crisi, intese come momenti di passaggio dall’infanzia al mondo adulto, in cui l’adolescente “fa sperimentazioni”, veste dei nuovi ruoli in modo da individuare quello giusto per lui.

Nel difficile lavoro di costruzione dell’identità, gli adolescenti si confrontano con la realtà intera: col loro contesto socio-culturale dal quale ereditano i valori, con i genitori, i quali dovrebbero assumere la funzione di un buon modello di comportamento, ma in particolar modo assume grande rilevanza il ruolo dei coetanei. Essi diventano lo specchio nel quale l’adolescente guarda per vedere la propria immagine riflessa e sono fonte di informazioni e giudizi riferiti al sé.

Oggigiorno tuttavia, è necessario tener conto di un altro potente fattore che influisce sulla formazione dell’identità negli adolescenti: l’uso di internet ed in particolar modo dei social network.

In che modo i social network influenzano l’adolescente?

Al giorno d’oggi il social network è diventato il principale mezzo di scambio di informazioni, di incontro e di comunicazione nel mondo adolescenziale e di conseguenza ha portato a dei cambiamenti nelle modalità di socializzazione.

L’essere online per tantissime ore al giorno permette di soddisfare alcuni bisogni del giovane: essere attivo di fatti su diverse chat, pubblicare e condividere fotografie e contenuti va ad appagare quel desiderio di sentirsi sempre associati con qualcuno attraverso le chat, di evitare quel sentimento di solitudine ed al contempo permette di scegliere la modalità e le tempistiche di presentazione di sé stessi nella rete.

Da una parte l’adolescente si sente così più sicuro e forte dietro uno schermo, ma d’altra parte la relazione si impoverisce: la mancanza di un dialogo a viso aperto porta alla perdita di tutte quelle sfaccettature insite nella comunicazione umana fatta di espressioni facciali, di linguaggio del corpo e conduce ad una ridotta capacità di saper riconoscere e  padroneggiare i propri stati emotivi ed alla diminuzione dell’abilità di instaurare relazioni autentiche ed intime nella vita reale.

Ancora, i social network hanno una grande influenza nel processo di creazione dell’identità e dell’ autostima.

Le piattaforme online possono essere considerate delle vere e proprie vetrine nelle quali si condividono le foto più accattivanti con l’obiettivo spesso di ottenere un numero elevato di “like” ed è proprio da questa approvazione social che spesso gli adolescenti fanno erroneamente dipendere la loro autostima. In questo modo, il senso di autostima finisce per fondarsi soltanto sulla propria immagine esteriore, perdendo di vista tutte le caratteristiche che rendono ogni individuo unico nella sua complessità e infinitamente pieno di risorse.

In una fase di vita caratterizzata da fragilità e da insicurezza, l’esposizione a foto, immagini di corpi perfetti e magri come quelli dei cosiddetti blogger o influencer incide negativamente nel giovane rispetto alla soddisfazione verso il proprio aspetto estetico; confrontandosi con tali standard che mostrano solo una parte di realtà, molti giovani si sentono costantemente imperfetti o meno attraenti, si sentono di non poter mai riuscire a raggiungere quei canoni e quei modelli ideali.

Il raffronto costante con immagini perfette di un mondo non reale, ma virtuale, può portare a gravi conseguenze per il già precario equilibrio dell’adolescente, conducendo a vissuti di inadeguatezza e insoddisfazioni di sé, non accettazione, insicurezza, scarso giudizio di sé e un basso senso di autostima legato esclusivamente all’apparire.

Come aiutare l’adolescente ad avere un lineare sviluppo nell’era dei social

Alla luce di quanto detto, è importante affermare che tali strumenti tecnologici non costituiscono necessariamente un problema, dati i tanti vantaggi che a cui hanno portato, bensì è  l’utilizzo che ne viene fatto e i bisogni a cui si cerca di dare risposta che sono cruciali nello sviluppo della personalità del giovane adulto.

Diventa perciò indispensabile che i genitori in primis adottino un atteggiamento maturo nei confronti della tecnologia e che costituiscano un modello per i proprio figli;  parallelamente, proibire categoricamente l’uso di tali strumenti oramai così permeati nella nostra società potrebbe avere risultati controproducenti e potrebbe allontanare ancora di più gli adulti dal mondo adolescenziale.

Guidare l’adolescente nell’utilizzare con intelligenza e consapevolezza i social network, e aiutarlo al contempo ad ampliare i propri interessi e ad avere nuove prospettive è un compito fondamentale per chi detiene la funzione educativa.

È essenziale inoltre cogliere ogni segnale di disagio da parte del giovane, senza sottovalutare la manifestazione con cui esprimerà tale sofferenza ed è utile in questi casi rivolgersi ad uno psicologo affinché l’adolescente possa trovare un luogo sicuro nel quale raccontarsi e nel quale i suoi sentimenti di inadeguatezza, insicurezza e bassa autostima possano essere riconosciuti e compresi. Intercettare in modo repentino un disagio adolescenziale e cercare così aiuto è di vitale importanza, perché permette al ragazzo di poter esprimere il suo malessere, di essere riconosciuto in quel momento di difficoltà e di prevenire psicopatologie più gravi che potrebbero insorgere più avanti.

Bibliografia

  • Ponzi, A., & Mesesini, E. (1988). Conformismo e autonomia: la funzione del gruppo dei pari nell’adolescenza. Firenze
  • Aleni Sestito L. (2004). Processi di formazione dell’identità in adolescenza. Ed. Liguori, Napoli
  • Frederick D. A., Daniels E. A., Bates M. E., Tylka T. L. (2017). Exposure to thin-ideal media affect most, but not all, women: Results from the Perceived Effects of Media Exposure Scale and open-ended responses. Body Image